Matera 2019

La strada che porta a Rifreddo, al valico di Rifreddo, quota 1.174 metri è un percorso di avvicinamento alla concentrazione. Immaginate un posto meraviglioso, immerso nel silenzio più totale, non propriamente isolato, ma quasi. Immaginate 31 Project Leader che rappresentano la quasi totalità della scena artistico - culturale, musicale e di produzione della Basilicata, immaginate che i direttori di orchestra siano la manager culturale della Fondazione Ariane Bieou, l‘ esperto in politiche culturali Agostino Riitano, la responsabile del programma Build Up Ida Leone. Chiudete porte, finestre e possibili vie di fuga per ben quattro giorni! Mescolate il tutto con incursioni esterne autorizzate di soli esperti, facilitatori ed energizer, e il risultato è il Project Leader Camp.

Quattro giorni di co-creazione, quattro giorni per passare dalle idee progetto a veri e propri progetti esecutivi.Quattro giorni per sapere che in un progetto oltre all’idea c’è molto, molto di più.

Occorrono partner sicuri, occorrono reti, occorre sapere chi è il proprio destinatario, il proprio pubblico, occorre individuare il luogo, il come e il quando si farà il proprio evento ed in ultimo, solo in ultimo, occorrono i soldi. L’apertura del Camp è affidata a Paolo Verri che ribalta immediatamente la prospettiva.
Paolo Verri sottolinea che Matera 2019 non è un finanziamento, Matera 2019 non è un Ente erogatore di Bandi. Se ci devono essere aspettative, queste NON devono essere economiche.

Matera 2019 è un grande, colorato, impegnativo, serio percorso di crescita culturale collettiva. La co-creazione, da semplice acceleratore per la stesura dei progetti è in realtà molto di più, è un metodo da acquisire aldilà dei progetti, un metodo replicabile, è un punto di forza. Bisogna evitare di concentrarsi solo sul singolo progetto, ma pianificare l’organizzazione di un arco di vita che va verso il 2019 e che deve continuare oltre questa data.
Matera 2019 è il sogno a cui tutti siamo chiamati a dare un contributo per realizzarlo ed è il mondo che vorremmo. Solidale, coeso, aperto.


Un po’ come la rete di IETM, una rete di artisti indipendenti internazionale la visionaria, avveniristica ma reale rete degli artisti di IETM di cui Elena Di Federico ci parla. In IETM le minoranze hanno diritto di parola in modo paritetico, in IETM gli artisti anche se minuscoli e in attività da soli tre anni, hanno diritto di parola al pari dei più blasonati direttori di Festival.

I valori di IETM sono: uguaglianza, informalità, curiosità e solidarietà, gli stessi valori che possono essere applicati ad una rete. Occorre, però fare attenzione ad uno di questi valori, l’informalità, che quando è eccessiva, può portare a fraintendimenti e ad una sminuizione di valore. IETM è una metafora di quello che Matera 2019 deve fare: portare Matera in Europa con un treno di valori millenari.

Questi quattro giorni possono essere definiti con un aggettivo: circolare, perché quello che è avvenuto è stato uno scambio circolare di idee e connessioni umane, a partire dalle sedute, che sono state disposte in forma circolare, per incentivare questo processo che deve portare al “io/noi penso/pensiamo circolare”. Da qui deve nascere la consapevolezza dell’ importanza di fare rete, una rete in cui ogni nodo deve fungere da moltiplicatore, di idee, di competenze, di valori. Una rete che per funzionare deve essere vissuta (netliving).
Un elemento che spesso viene a mancare nella stesura di progetti o nella creazione di reti, come ha ricordato Ariane Bieou, è la curiosità, ed un esempio è dato dalla mancanza di partner del Nord e dell’Est Europa nei progetti europei, paesi caratterizzati da forme d’arte e metodologie innovative, che potrebbero donare un valore aggiunto a molti progetti.
Ma dai sogni si passa alla realtà con Materahub.
L’astronave di MateraHub ha una forma allegra e colorata. I 31 Project leader vengono coinvolti dai consulenti in giochi collettivi ed Energizer per risvegliarsi ed essere attenti, ma poi si inizia a fare sul serio. Materahub è un Consorzio che opera in ambito internazionale e supporta imprese, start-up e aspiranti imprenditori, istituzioni e organizzazioni attraverso progetti europei.
Parola d’ordine per le giornate di giovedì e venerdi al CAMP sono: compila il tuo Canvas. È uno strumento che aiuta a elaborare e visualizzare il progetto, sviluppando una visione condivisa e permette sia di migliorare la comunicazione del team di progetto, sia di avere una panoramica generale del progetto stesso. Si tratta di un template molto semplice, intuitivo e gratuito per la gestione dei progetti.
La compilazione del Canvas aiuta ad avere sotto controllo l’Audience (a chi ci rivolgiamo), la sostenibilità dell’intero progetto e a recuperare il legame con il dossier, oltre a rendere visibili le connessioni tra i vari progetti.
Un prezioso consiglio ci è stato fornito da Vincenzo Cavaliere, produttore musicale, che si occupa di gare e appalti presso l’ Auditorium Parco della Musica di Roma, che ha suggerito, quando si vuole dare concretezza ad un’idea, di scomporla il più possibile, per poter individuare tutte le azioni possibili, individuando quel tassello minimo sostenibile, che permette ad un’idea di poter diventare un progetto, anche rispetto ad un determinato budget e alla sua variabilità, non senza una buona pianificazione.
Sicuramente utile, lo strumento del Canvas non è stato l’unica attività messa in campo.
Negli ultimi due giorni ci sono stati incontri one to one tra i progettisti e la Fondazione e MateraHub, per dare concretezza a quelli che erano progetti preliminari, per renderli esecutivi.
Non sono passati inosservati tutti i consigli forniti da Agostino Riitano, Romaniello, Cavaliere, Vincenzo Caruso, Linda di Pietro: l’importanza di non tralasciare neppure il minimo dettaglio, di una deadline ragionata, una strategia comune di comunicazione, per generare esperienze e rompere schemi, pensare in grande e realizzare in piccolo, pensare queste azioni come il grimaldello di iniziative a lungo termine, non bisogna essere totalmente concentrati sul proprio progetto, altrimenti si perde “la festa” che vi è intorno.
L’esperimento più interessante ha riguardato lo scambio, la conoscenza e il trovare punti in comune tra tutti i progetti presentati dai Project Leader. Lo sforzo compiuto è stato quello di trasformare 31 associazioni, imprese culturali, in un gruppo coeso che porta avanti lo stesso obiettivo.

Tiziana Medici e Paolo Fedele

Resoconto di Tiziana Medici e Paolo Fedele, volontari digitali del webteam Matera 2019


Le altre fasi della co-creazione:

1° workshop 26-27 giugno 2017
2° workshop 10-11 luglio 2017
3° workshop 17-18 luglio 2017
Il camp
4° workshop 25 e 26 settembre 2017